A conclusione della Seconda guerra mondiale i confini risultano ridisegnati e così anche quelli del territorio goriziano. Ne soffrono molto sia l’economia della città, sia la società automobilistica S.A. Ing. F. Ribi & C. di Gorizia.
Gorizia si trova a dover fronteggiare la perdita di buona parte del territorio provinciale. Il nuovo confine tra l’Italia e la Jugoslavia divide in due la città, tagliando i collegamenti tra Gorizia, il Carso e la valle del fiume Isonzo, che fino ad allora costituivano buona parte dei servizi automobilistici della Provincia.
La linea 1, principale collegamento cittadino, pur non troncata dal nuovo confine, non serve più la stazione ferroviaria della “Transalpina”, che è rimasta completamente in territorio jugoslavo e separata da Gorizia con un reticolato di filo spinato invalicabile; con questa divisione, scompare del tutto il traffico viaggiatori aventi la citata stazione quale punto di interscambio.
Nel 1954, in un contesto così complicato e dispendioso, la “Ribi” rinuncia a gestire la rete urbana della città mentre continua a gestire i collegamenti extraurbani, a quel tempo ancora redditizi.