I servizi automobilistici extraurbani del secondo dopoguerra - APT Gorizia

I servizi automobilistici extraurbani del secondo dopoguerra

Dal 1947 agli anni ’70

Nel 1947 il trattato di Parigi ridisegna i confini tra Italia e Jugoslavia

Nel 1947 vengono tracciate, dal trattato di pace di Parigi, le nuove frontiere fra Italia e Jugoslavia, che attraversano non solo il territorio comunale di Gorizia, ma anche il nucleo abitato della città. Alla Jugoslavia sono assegnate la parte nord-orientale del territorio comunale goriziano (le frazioni di Salcano, San Pietro e Vertoiba), la maggior parte della provincia, la Stazione della “Transalpina”, che collega Gorizia all’Europa Centrale, e parte della piazza antistante. 

Le ditte già operanti nei territori ceduti si trasferiscono in nuove località: la Autotrasporti Rosina si trasferisce da Caporetto a Cividale del Friuli, dove proseguirà per molti anni l’esercizio automobilistico, la Gianesini Erminio lascia Idria e si trasferisce a Gorizia dove, pochi anni dopo, si dedicherà esclusivamente al trasporto merci. Per altre, invece, non rimane che la chiusura della propria attività.

 

I nuovi territori dell'Isontino

 

Per cercare di compensare la perdita di buona parte del territorio provinciale, a Gorizia vengono assegnati il Monfalconese e Grado con la sua laguna; grazie al progressivo riavvio delle attività economiche-industriali, in breve tempo, sorgono nuove ditte, la cui finalità è l’esercizio di servizi automobilistici.

La S.A. Ing. F. Ribi & C. riesce a mantenere la propria superiorità nell’effettuare i principali collegamenti extraurbani nella provincia, nonché i servizi a lungo raggio che uniscono il capoluogo isontino a centri importanti come Milano e Bologna. Nascono poi nuove imprese per favorire gli spostamenti delle innumerevoli maestranze operaie delle più grosse entità industriali del territorio, come il cantiere navale di Monfalcone e il cotonificio di Piedimonte.

Nella città di Grado, ancora sotto la Provincia di Trieste, si assiste alla nascita di una ditta cooperativa che avrà tanta importanza nel trasporto pubblico su strada, “La Gradese”, che gestisce numerosi collegamenti tra Grado, Gorizia, Udine e verso altre località della bassa pianura friulana e isontina.

Altri importanti operatori di servizi automobilistici, principalmente da e per le realtà industriali del territorio, sono:

  • Drossi & Saina di Gorizia, dalla quale deriverà la Autoservizi Isonzo;
  • Petruz di Romans d’Isonzo;
  • Sponton di Romans d’Isonzo;
  • Stabile di Gorizia;
  • Bonezzi di Monfalcone, che gestirà i servizi urbani, i collegamenti tra il cantiere navale e le varie località del Mandamento, come San Pier d’Isonzo. 
 
 

Verso gli anni del "boom" economico

Negli anni che portano al periodo di “boom” economico nazionale, le masse lavoratrici non possono permettersi il lusso di avere una automobile tutta per loro, per cui queste “linee operaie” rappresentano un ottimo supporto per gli spostamenti tra la residenza e il posto di lavoro, e viceversa.

Con il trascorrere degli anni anche i rapporti di vicinato tra la Jugoslavia e l’Italia, inizialmente non molto buoni, si adeguano. Riprendono così i collegamenti internazionali tra i due Stati, alcuni ricalcanti i vecchi percorsi d’anteguerra. Gorizia vede così la presenza anche di vettori jugoslavi, poi sloveni, come la Avtopromet di Nova Gorica o la SAP di Lubiana, il cui capolinea era situato proprio nella autostazione “Ribi” di via IX agosto.

L’Isontino è interessato al transito delle numerose linee automobilistiche che da Trieste raggiungono mete anche lontane, sia percorrenti la strada statale verso Venezia che quella verso Udine; è così possibile raggiungere nuovamente le varie località di villeggiatura, come già accadeva in parte nel periodo prima della guerra. 

Al progressivo aumento dei costi di gestione, si somma anche l’espansione della motorizzazione individuale, sia a due che a quattro ruote; questo fenomeno se da una parte indica un indiscusso miglioramento del tenore di vita dei cittadini, dall’altra fa scendere inesorabilmente il numero degli utenti dei trasporti pubblici.

Accade così che a Gorizia, come nel resto del Paese, l’esercizio delle autolinee diventa sempre meno redditizio, non essendoci ancora le compensazioni economiche di provenienza pubblica.

Immagine 39. Fonte: Pinat Giacomo

Immagine di copertina: autobus extraurbano Ribi, 1953. Fonte: Pinat Giacomo – immagine copertina della mostra “Prossima fermata” 2008 APT Gorizia